Torna il BioBlitz Siena
Torna il BioBlitz Siena. Dopo il successo dello scorso anno ritorna la divertente iniziativa che fa bene alle persone, all’ambiente e alla ricerca. Il BioBlitz Siena partecipa alla competizione mondiale annuale fra città City Nature Challenge.
Dopo il successo dello scorso anno ritorna il BioBlitz Siena, una divertente iniziativa immersiva nella natura, che fa bene alle persone, all’ambiente e alla ricerca: è organizzata dal Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici nell’Orto de’ Pecci dalle ore 18 del 29 aprile alle 18 del 30 aprile.
Il BioBlitz è un evento gratuito di scienza partecipata, la cosiddetta citizen science, in cui i cittadini sono coinvolti, con una maratona di ventiquattr’ore fatta a turni, in un’attività scientifica insieme a ricercatori. I partecipanti, accompagnati da esperti naturalisti, dovranno ricercare, individuare, fotografare ed eventualmente classificare il maggior numero possibile di animali, piante, funghi, licheni e qualsiasi altra specie selvatica presente nell’area.
Possono partecipare al BioBlitz tutti quanti: famiglie con bambini, studenti di ogni età, ricercatori, appassionati della natura che vogliano osservare con occhi nuovi il territorio che li circonda. Iscrizioni online gratuite entro il 26 aprile alle ore 14, con scelta di uno o più turni tra quelli proposti. Occorre un abbigliamento da escursione. Info, programma e modalità di partecipazione all’indirizzo www.fisiocritici.it/sienabiodivercity. Il BioBlitz è infatti una iniziativa di “Siena BiodiverCity”, un progetto del Museo di Storia Naturale dedicato alla biodiversità di Siena.
Il BioBlitz Siena partecipa alla competizione mondiale annuale fra città City Nature Challenge – ideata nel 2016 dal Museo di Storia Naturale di Los Angeles e dall’Accademia delle Scienze della California – che si svolge dal 28 aprile al 1° maggio e quest’anno registra circa 450 città partecipanti di cui 18 italiane coordinate dal Cluster Biodiversità Italia – Centro Ricerche in Scienze Ambientali e Biotecnologie.
Le osservazioni fotografiche o audiovisive possono essere raccolte da chiunque con smartphone o macchina fotografica sia durante il BioBlitz sia negli altri quattro giorni della gara purché entro il territorio del Comune di Siena e contribuiscono anche al censimento delle specie che costituiscono la biodiversità cittadina. I dati raccolti dovranno essere caricati sulla piattaforma web e app gratuita iNaturalist.orgsu cui si trova il progetto creato per Siena che collezionerà autonomamente tutti quelli che risultano entro i confini del Comune.
Patrocinato da Comune di Siena e Università di Siena, con il contributo del Comune, in collaborazione con il National Biodiversity Future Center, il BioBlitz 2023 vede fare rete insieme al Museo di Storia Naturale anche associazioni attive per la salvaguardia dell’ambiente cittadino: Legambiente circolo di Siena, WWF Siena, Rete degli Orti di Siena, Museo Botanico dell’Università di Siena, lo stesso Orto de’ Pecci.
La domenica 30 aprile gli iscritti al BioBlitz potranno partecipare, sempre all’Orto de’ Pecci, anche al progetto X:Polli-Nation dell’Università di Siena che si occupa di monitorare i diversi macrogruppi di insetti impollinatori con azioni mirate al miglioramento degli habitat nei contesti urbani ed extraurbani. Partecipare è semplice e richiederà pochi minuti di osservazione con la guida di un esperto.
Orto de’ Pecci
È situato in una valle urbana in pieno centro storico, un’oasi di campagna a 800 metri dalla Torre del Mangia dove è possibile passeggiare immersi in un paesaggio antico, sopravvissuto nei secoli, e riscoprire animali, piante, aromi, profumi che, quasi incontaminati, sono arrivati a noi. La Valle di Porta Giustizia, chiamata Orto de’ Pecci a partire dal Cinquecento, già da fine Duecento accoglieva l’immigrazione urbana di chi voleva diventare cittadino. Ai primi del Trecento esisteva un discreto quartiere con case, chiesa, mulino, una fonte, due strade, ma con la peste del 1348 tutto finì. Alla fine del Trecento la valle era già “ridotta” ad orti, quegli orti che vediamo anche oggi e che sono mantenuti grazie alla cooperativa sociale “La proposta”.
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